Diabete Mellito e Insufficienza Venosa Cronica


L’insufficienza venosa cronica (IVC) è una condizione che colpisce il 5-20% della popolazione generale. Alcuni fattori predisponenti per questa patologia sono lo stile di vita, l’eccesso di peso, la scarsa attività fisica, ossia gli stessi fattori di rischio che ritroviamo in altre malattie croniche, come il diabete mellito. Nonostante la scarsità di dati riguardanti la relazione tra IVC e diabete, diversi studi hanno suggerito la possibilità di una maggiore incidenza di diabete nei soggetti con IVC, a causa dell’alterazione funzionale e/o strutturale del sistema venoso, dovuta a insufficienza valvolare, ridotto tempo di riempimento e ridotto ritorno venoso. Dall’altro lato, l’alterazione del microcircolo a causa di un noto stato pro-infiammatorio e pro-coagulante può aumentare l’incidenza di IVC negli individui diabetici. Ci si aspetta, quindi, che i soggetti con questi fattori di rischio possano manifestare forme più gravi di IVC, di grado 5 e 6, secondo la classificazione CEAP (clinica, eziologica, anatomica, fisiopatologica). Infatti, queste persone hanno maggiore predisposizione ad ulcerazione degli arti inferiori a causa di anomalie del sistema immunitario, alterazioni del collagene e delle proteine strutturali, possibile presenza di patologie delle arterie periferiche (PAD) e neuropatie che possono colpire la funzione delle ghiandole sebacee e sudoripare.
Uno studio pubblicato sulla rivista “International Angiology” ha voluto indagare l’incidenza del diabete mellito nei pazienti con IVC, il suo livello di severità e il tipo di trattamento seguito. Questi fattori sono stati poi usati come metro di paragone rispetto ad un gruppo di pazienti con IVC ma senza diabete mellito. Lo studio, condotto tra Gennaio 2015 e Gennaio 2016, ha incluso 197 pazienti (46,2% maschi, 53,8% donne, età media 65,3 anni e indice di massa corporea (IMC) medio 28,6 kg/m2). Il sistema venoso, sia superficiale che profondo, è stato valutato tramite doppler ad ultrasuoni in tutti i pazienti e la gravità dell’IVC è stata definita mediante la classificazione CEAP.
È stato osservato che il diabete era presente nel 17,8% (35/197) dei pazienti con IVC, una percentuale significativamente superiore rispetto all’8,6% della popolazione generale. La coorte dei pazienti in studio è stata suddivisa poi in due sottogruppi: il gruppo 1 includeva i soggetti con diabete e IVC (N=35), il gruppo 2 era formato da individui con IVC ma senza diabete (N=162). Tra i due gruppi c’era una significativa differenza nell’età media, (71,5 anni nel gruppo 1 vs 63,9 anni nel gruppo 2), mentre non c’erano particolari differenze nel rapporto maschi/femmine e nell’IMC. La gravità dell’IVC, l’incidenza della storia clinica o episodi acuti di trombosi delle vene profonde, di tromboflebiti e di varicoflebiti, era pressochè simile tra i due gruppi. Anche la tipologia di trattamento seguito era simile, tuttavia c’erano delle differenze nel trend di aderenza: 65,7% vs 79,5% (rispettivamente per il gruppo 1 e 2) per quel che riguarda la terapia di compressione; 54,3% vs 65% (rispettivamente per il gruppo 1 e 2) per la farmacoterapia; 40% vs 31,4% (rispettivamente per il gruppo 1 e 2) per i trattamenti chirurgici/endovascolari dell’IVC.
È stata osservata una co-incidenza statisticamente superiore di IVC e PAD nei pazienti diabetici rispetto ai soggetti con IVC senza diabete.
I modelli statistici usati in questo studio hanno confermato una maggiore incidenza di diabete mellito in individui con IVC. Il gruppo di pazienti con entrambe le patologie aveva un’età più elevata, era meno aderente ai trattamenti e aveva un’incidenza maggiore di PAD. Una terapia mirata per l’IVC nei pazienti diabetici potrebbe aiutare nella prevenzione dell’edema agli arti inferiori, nella trombosi delle vene profonde, nella progressione dell’IVC, nella sindrome post-trombotica e a migliorare la qualità di vita.

Quindi, nonostante i pochi dati a disposizione, diversi studi hanno mostrato una relazione tra diabete e insufficienza venosa cronica. Seguire adeguatamente la terapia prescritta (compressione degli arti inferiori, farmacoterapia e chirurgia, se necessarie) potrebbe migliorare la sintomatologia dell’IVC, portando dei benefici alla qualità di vita dei pazienti.

Bibliografia
Fejfarová V, Roztočil K, Svědínková A, Čermáková H, Dubský M, Bém R, et al. The relationship between chronic venous insufficiency and diabetes mellitus. Int Angiol 2017; 36:90-1. Doi: 10.23736/ S0392-9590.16.03736-6